In risposta all’articolo pubblicato sul Resto del Carlino del 1 marzo 2020 “Piani integrati, bandi impossibili. Cosi l’accoglienza non decolla”, intervista a Michele Piersantini titolare dell’agriturismo Corte della Miniera di Urbino

 

Urbania 16-03-2020


Gentile Signor Michele Piersantini,

facciamo seguito solo ora, per evidenti motivi legati alla situazione epidemica in atto, all’articolo apparso sul Resto del Carlino dello scorso primo marzo per darle, in modalità “lettera aperta” che pubblichiamo sul nostro sito, alcune informazioni e considerazioni che in gran parte avrebbe comunque potuto acquisire se avesse seguito le attività che il GAL pubblicizza attraverso i suoi strumenti di informazione e che, come poi le verrà spiegato di seguito, sono sempre state  nella sua disponibilità.

 

Siamo certi che lei conosca la complessità che sottende l’erogazione dei fondi comunitari legati al programma LEADER da noi amministrati. Diciamo questo perché ha avuto modo di testarle avendo partecipato a due dei nostri bandi. In uno di questi (Misura 19.2.7.6 – Fuori Pil – “Sostegno per studi/investimenti relativi alla manutenzione, al restauro e alla riqualificazione del patrimonio culturale dei villaggi e dei siti ad alto valore naturalistico, nonché azioni di sensibilizzazione sullo sviluppo rurale”) non è riuscito, con nostro rammarico, a presentare la domanda nei termini a causa di suoi errori procedurali. Mentre nel bando Misura 19.2.6.2 ”Aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per attività extra-agricole nelle zone rurali”, pur risultando ammissibile, la valutazione del suo progetto, espressa da una commissione esterna  composta da esperti provenienti dai settori coperti dal bando, lo ha collocato all’ultima posizione tra quelli finanziabili, ma non ammessi a contributo.

 

Va innanzi tutto corretta la sua idea che i PIL (Piani Integrati Locali) siano  “uno strumento che negli intenti dell’Unione Europea dovrebbe rappresentare per i territori una boccata di ossigeno…..Un piano snello…..”: i PIL non sono assolutamente uno strumento codificato all’interno dei regolamenti comunitari.  
Essi, infatti “rappresentano uno strumento innovativo all’utilizzo dei fondi comunitari…” (come definito nelle Linee Guida per i Progetti Integrati Locali PIL delibera R.M. n°534 del 29 maggio 2017) e sono una mera invenzione della regione Marche, applicata solamente nella regione Marche  e rivolta esclusivamente ai sei Gruppi di Azione Locale (GAL) che agiscono nelle Marche.  Come si evince da quanto normato dalla regione Marche, la modalità PIL è estremamente complessa ed articolata e per sua natura non può essere considerata ne può trasformarsi in uno strumento snello e incisivo, tale da permettere agli imprenditori di essere competitivi sul mercato come lei si aspetterebbe. Essa va invece interpretata come un modello volto a sperimentare la condivisione tra soggetti pubblici e privati mossi da comuni intenti e interessi. Per questi motivi il PIL si porta dietro tutte le incertezze di una metodologia mai testata e che a fatica si sta cercando di implementare dipanando i notevoli dubbi procedurali e tecnici che di volta in volta si affrontano in continuo coordinamento con da un lato i funzionari dei GAL, i funzionari regionali e gli organi di controllo della regione e dall’altro lato i capofila e i tecnici incaricati dei progetti presentati.

 

Per i motivi sopraesposti riteniamo inaccettabili e al limite del lecito le sue contestazioni in merito a trasparenza ed efficienza degli uffici del GAL.

 

Ricordiamo, inoltre, che sul sito sono pubblicati i documenti ufficiali emanati dalla regione Marche, cui si deve fare riferimento per conoscere i termini procedurali (DGR 434 del 29/05/2017) e che non hanno mai subito modifiche dalla loro emanazione del maggio 2017. 

Riteniamo, inoltre, che non si possano assolutamente trascurare gli oltre 30 incontri pubblici – a cui probabilmente non ha partecipato – che dal settembre 2016 sino alla scadenza dei bandi nel giugno 2019, si sono tenuti in varie sedi in tutto il territorio di competenza del GAL e nei quali siamo stati presenti per divulgare e condividere, con soggetti pubblici e privati, regole e modalità di partecipazione e presentazione delle proposte progettuali. Le alleghiamo per sua opportuna conoscenza l’elenco puntuale degli incontri anche se avrebbe comunque potuto venirne a conoscenza di volta in volta semplicemente consultando il nostro sito istituzionale nella sezione news o in quello degli enti promotori i PIL, oppure consultando la nostra pagina facebook, infine leggendo le nostre 33 newsletter di informazione al riguardo, dato che la sua struttura figura nella nutrita mailing list dei destinatari pubblici e privati a cui sono state inviate.

Per quanto alle lamentate “continue proroghe oscure per il cittadino”, riteniamo, ragionevolmente, che non siano state affatto per lei oscure, avendone beneficiato pienamente poiché l’inserimento dei suoi progetti risulta completato proprio a ridosso della scadenza finale dell’ultima proroga. Ci saremmo aspettati invece che la sua contestazione fosse suffragata da una consegna anticipata, avendone avute lei possibilità e facoltà, ma così non è stato.

Aggiungiamo che qualora volesse approfondire il lavoro sino ad oggi svolto dal GAL- relativamente agli 88 progetti già valutati, di cui 35 riconosciuti finanziabili e relativamente ai 108 in corso di valutazione di cui 71 afferenti ai PIL – è possibile prendere appuntamento con il nostro personale che sarà disponibile a concordare una video conferenza con lei in modalità smart working, causa le vicende note a tutti.

 

Concludiamo che ci sembrerebbe corretto, onesto e doveroso che lei provvedesse a correggere pubblicamente quanto sostenuto, poiché lesivo dell’immagine della nostra società che da oltre venti anni si impegna a favore dello sviluppo del nostro territorio. Confidando che a muovere le sue contestazioni non sia stato il rancore, ma solo la superficialità e l’ignoranza dei fatti, voglia porre rimedio alla sue inadeguate dichiarazioni.

 

F.to
Il Coordinatore della Montefeltro Sviluppo scarl
Ing. Domenico Maria Fucili